Che bello gesticolare senza complessi

Noi italiani siamo un popolo di gesticolatori complessati. E ci rimaniamo male quando gli stranieri ci fanno il verso, mettendo le mani a “cuoppo”. Ma gesticolare ci aiuta a comunicare meglio

Mio figlio Adriano mi ha colta sul fatto. Gesticolo come una forsennata anche durante una lezione online: da sola, come Remi senza famiglia, davanti a un computer. In questi giorni in cui quel bastardo del coronavirus ci costringe alla quarantena, le lezioni in aula si sono trasformare in didattica virtuale. Casa tua in versione broadcast, con le ciabattone sotto il tavolo (tanto chi le vede?) e le cuffie da gamer professionista in testa, quelle fighe che si accendono come la Tour Eiffel, se attacchi il secondo spinotto Usb. Ovviamente non sono le mie, ma di Vittorio, l’altro mio figlio adolescente.

Torniamo al punto. Gesticolare è bello e utile, bisogna dirlo una volta per tutte, quindi basta complessi! Serve a chi parla e a chi ascolta. Quando parliamo in pubblico, gesticolare ci aiuta a dare il ritmo alle nostre parole e a pronunciarle con maggiore chiarezza. Serve anche a chi ascolta, perché l’oratore sottolinea quello che dice, aiutando il pubblico a concentrarsi sulle parole chiave. I detrattori dell’arte del gesticolare non hanno probabilmente mai osservato (osservato, non ascoltato) un grande oratore in azione. Ognuno di loro, a modo suo, usa il linguaggio del corpo per accompagnare il proprio dire. Prendiamo ad esempio Michelle Obama. Il suo repertorio di gesti è teatrale. Michelle porta le mani al cuore; alza alternativamente gli indici; solleva la mano per bloccare l’applauso del pubblico, in segno di modestia; sorride, stringe le labbra. A tratti scuote la testa come per dire: non può essere altro che così… Di tanto in tanto si lecca le labbra, comunicando il desiderio di voler dire ancora e ancora.

Ma prendiamo anche l’esempio dei grandi oratori del passato. Cicerone viene raffigurato con le braccia alzate e con la veste bianca che accompagna il suo gesto. Noi non avremo la tunica immacolata, ma le ciabattone e le cuffie da gamer, però il gesticolare non ce lo deve togliere nessuno.