Giachetti vs Raggi: chi vince la gara di retorica?

Dopo il confronto di ieri a In Mezz’ora, su Rai3, molti si sono chiesti chi è stato il retore più efficace. Virginia Raggi funziona meglio. Perché parla con precisione, finisce regolarmente le frasi, non ha bisogno di interrompere. Giachetti, invece, risulta meno preciso, anche se decisamente più simpatico e umano. Sulla questione delle Olimpiadi, che sembra essere diventato l’unico problema dei romani, il candidato del Pd sceglie un’argomentazione deboluccia: i soci di un centro anziani che reclamano le Olimpiadi, perché ricordano quelle del ’60. Sarebbe stato meglio fare appello all’orgoglio dei romani, che si sentono sempre dire che la propria città non sarà mai all’altezza delle altre grandi capitali del mondo.
Malgrado la sua precisione, Virginia Raggi viene ripresa da Giachetti sulla questione del Cif, Centro Ingrosso Fiori, una partecipata del Comune destinata a vendere fiori – secondo la Raggi – che in nove anni non avrebbe svolto il suo compito. Giachetti precisa che il compito del Cif non è la vendita di fiori ma trovare una sede del mercato all’ingrosso. Lo fa con una certa gentilezza, che nell’intero dibattito, non viene ricambiata dalla Raggi.
Nel complesso, Virginia Raggi risulta convincente, anche aiutata dalla posizione di rappresentante di un movimento che non ha mai governato la città. La candidata può rivendicare a gran voce di non essere coinvolta nelle scelte che hanno portato alla corruzione e ai disservizi. Inoltre, la sua immagine decisamente piacevole si differenzia nell’universo della vecchia politica. Tuttavia, l’atteggiamento è sempre quello della maestra, sull’orlo di perdere la pazienza e bacchettare le mani dello scolaro asino.  
Qui un articolo con il resoconto del dibattito
FT