Non sempre si vince. E, quando si prendono le mazzate, si è anche costretti a fare un discorso. E’ successo a Matteo Renzi, dopo il referendum costituzionale, ma anche a tanti altri sconfitti della storia.
Flavia Trupia, presidente di PerLaRe-Associazione Per La Retorica, fa una carrellata sulle parole di coloro che non ce l’hanno fatta: da Matteo Renzi ad Adlai Stevenson, da John McCain a Hillary Clinton, passando per il discorso di dimissioni di Richard Nixon dopo lo scandalo Watergate.
Gli americani, gente pratica, hanno creato un vero e proprio genere: il concession speech, il discorso con il quale si ammette di aver perso un’elezione. Ma le regole del concession speech si possono applicare anche ai discorsi di dimissioni.
L’importante è cadere con stile. E Renzi lo ha fatto, dimostrando di essere maestro di retorica.