La retorica è strettamente legata alla leadership. Alain Deneault, docente di scienze politiche all’università di Montreal, ha scritto un libro intitolato “Mediocrazia” (Mediocratie, Lux editeur), in cui sottolinea come i mediocri siano ormai entrati nella stanza dei bottoni. Ne parla Angelo Mincuzzi su Il Sole 24 Ore.
Cosa fanno i mediocri? “Giocano il gioco”, sostiene Deneault. “Giocare il gioco vuol dire accettare i comportamenti informali, piccoli compromessi che servono a raggiungere obiettivi di breve termine, significa sottomettersi a regole sottaciute, spesso chiudendo gli occhi. Giocare il gioco, racconta Deneault, vuol dire acconsentire a non citare un determinato nome in un rapporto, a essere generici su uno specifico aspetto, a non menzionarne altri. Si tratta, in definitiva, di attuare dei comportamenti che non sono obbligatori ma che marcano un rapporto di lealtà verso qualcuno o verso una rete o una specifica cordata”.
Mincuzzi, l’autore della recensione, ricorda il personaggio di un racconto di fantascienza di Philip Klass, “Null-P“, pubblicato nel 1951: “In un mondo distrutto dai conflitti nucleari, un individuo i cui parametri corrispondono esattamente alla media della popolazione, George Abnego, viene accolto come un profeta: è il perfetto uomo medio”. Leggi l’articolo di Mincuzzi su Il Sole 24 Ore

I mediocri al potere