Il nostro amico di Facebook Teodoro Adorno ha condiviso un articolo molto interessante. Lo ringraziamo per la sua capacità di “pescatore di contenuti” e lo condividiamo anche noi. E’ un articolo del luglio 2015. Oliver Burkeman, giornalista del Guardian, descrive la lingua di Scientology, che è fatta anche di parole inventate di sana pianta: “enturbulation” (inturbulazione), “alter-isness” (alterazione della realtà) e “randomity” (casualità). “come se la loro religione fosse stata concepita da uno scrittore di fantascienza che ci prende tutti in giro”, dice Burkeman. E aggiunge: “Una lingua per adepti aiuta le organizzazioni come Scientology a mantenere il controllo sui loro seguaci: quando all’esterno nessuno capisce di che cosa stai parlando, sei fortemente incentivato a parlare solo con la tua cerchia ristretta (un’altra casta di eletti che usa un linguaggio specialistico per mantenere il suo potere è quella degli accademici)”. Anche i nostri accademici, medici, avvocati, notai e burocrati sono spesso “inturbulati”. Il guaio è che talvolta lo sono anche i comunicatori. E questo non è bello. Vai all’articolo riportato da Internazionale.

Il processo di inturbulazione
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