La falsa analogia tra chiese e tabaccai

Matteo Salvini, intervistato a Sky Tg24, propone la riapertura delle chiese per Pasqua e crea una falsa analogia chiese-tabaccai

“Si può andare dal tabaccaio perché senza sigarette non si sta, per molti è fondamentale anche la cura dell’anima oltre alla cura del corpo” dichiara Matteo Salvini intervistato da Maria Latella a Sky Tg24. Le persone hanno bisogno di fumare, ma hanno anche bisogno di pregare. Partendo da questa premessa, il leader della Lega propone la riapertura delle chiese in occasione della Pasqua: “occorre anche la protezione del Cuore Immacolato di Maria”.

L’analogia chiese-tabaccai è basata sulla necessità del fumo e della spiritualità. La prima è un’esigenza materiale; la seconda è un’esigenza spirituale, quindi assume nel discorso un’importanza ancora maggiore. Tuttavia siamo di fronte alla fallacia della falsa analogia, perché il paragone è difettoso. Il tabaccaio e la chiesa hanno un comune la necessità: di fumare, in un caso; di pregare, nell’altro. Ma le condizioni per soddisfare queste necessità sono diverse: dal tabaccaio si può entrare uno per volta, prendere le sigarette e uscire in pochi istanti; la preghiera in chiesa ha bisogno di tempo e concentrazione e sarebbe difficile immaginare una spiritualità con il semaforo, in modalità “uno entra e l’altro esce”.

La falsa analogia funziona così: un elemento in comune rende due cose uguali. Non è così, infatti è falsa.