La preterizione di Salvini

Matteo Salvini sfida i telegiornali dicendo “non parleranno di noi”, per fare in modo che ne parlino. Mentana raccoglie la sfida “sine ira et studio”

In un comizio a Legnago, il vicepremier Matteo Salvini ha esordito dicendo: “Vi sfido, fate un esperimento: questa sera guardate Tg1, Tg5 o La7. Non affronteranno nessuno degli argomenti trattati oggi in piazza, parleranno solo di fesserie di cui non importa nulla a nessuno”. Una strategia per far parlare i telegiornali, imponendo loro un tema: quando ti sfidano così non puoi fare finta di niente…
Enrico Mentana commenta la notizia e non perde l’occasione per risponde alla provocazione: “a noi fa un baffo una critica come questa”. Chiude con una citazione latina: “sine ira et studio”. Che significa? Ci viene in soccorso Treccani: espressione usata da Tacito (Annali I, 1) con riferimento al suo programma storiografico, talvolta citata per sottolineare l’obiettività di un proprio giudizio o atteggiamento.

Chi ha detto che la retorica è morta?