Meglio dire “scusa” che “fake news”

Michelle Hunziker pubblica un video per fare chiarezza sul servizio offensivo dedicato alla giornalista Giovanna Botteri. Ma la toppa fa rimpiangere il buco

“Fake news totale, dicono che noi abbiamo offeso pesantemente una giornalista che si chiama Giovanna Botteri”. Sono le parole di Michelle Hunziker nel suo video pubblicato sui social per mettere una toppa all’orrendo servizio sulla pettinatura e l’abbigliamento dell’inviata da Pechino Giovanna Botteri. 

Il video di Striscia la notizia metteva un campo una preterizione: “Nei giorni scorsi Giovanna Botteri era stata presa di mira da chi aveva notato la sua immutabile mise”. Il meccanismo è sottile e vigliacco: si offende, attribuendone ad altri la responsabilità: non siamo noi di Striscia a sostenere questo, sono gli hater dei social a farlo…

Il servizio continua con la voce narrante della Hunziker: “A ogni appuntamento la corrispondente dalla Cina sfoggiava infatti il medesimo abito nero, attirandosi critiche e ironie. Ebbene l’altro giorno la giornalista in prima linea ha voluto stupire tutti e ha preso una grande decisione”. Seguono immagini in cui si vede la giornalista inserita in una vasca da bagno. Questa volta la vigliaccheria è nel non detto implicito: le immagini sono create per indurre chi guarda a trarre una conclusione, ma questa conclusione non emerge dal servizio in modo esplicito, viene solo suggerita e lo spettatore è automaticamente indotto a trarre una conclusione. La conclusione è talmente offensiva che non la voglio neanche citare per non ricreare io stessa una preterizione.

Poi, il 3 maggio, Michelle Hunziker pubblica il video in cui attribuisce l’etichetta di produttori di “fake news” a coloro che hanno fatto notare a lei e al co-conduttore Gerry Scotti che il servizio da loro presentato era semplicemente orrendo. La reductio ad fake news, chiamiamola così. è un classico di quando si è a corto di giustificazioni valide. Ho commesso un errore e attacco chi me lo fa notare, sostenendo che dice solo falsità. Non sarebbe meglio chiedere semplicemente scusa?