Figura retorica di carattere semantico che consiste nel sostituire un nome comune con un nome proprio o viceversa un nome proprio con un nome comune, indicante una caratteristica dell’individuo nominato. Nella seconda funzione è classificata da Chaïm Perelman e Lucie Olbrechts-Tyteca fra le figure della scelta, giacché “l’effetto o uno degli effetti […] è quello di imporre o suggerire una scelta”. L’obiettivo dunque è di “dar rilievo ad alcuni aspetti di una realtà che rischierebbero di rimanere oscuri” (Trattato dell’argomentazione. La nuova retorica, Einaudi, 2013, p. 187).

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