Armonia imitativa

Figura fonica che consiste nell’imitazione di un rumore indirettamente, attraverso l’accostamento di parole legate da allitterazione o l’uso di un termine contenente uno o più fonemi particolari. Si sfruttano dunque le potenzialità imitative della realtà possedute da quei suoni, che normalmente sono utilizzati per costituire il “significante” (elemento fisico-materiale), con il quale, associandolo al “significato” (elemento concettuale astratto), si crea il “segno linguistico”. Con questa forma di fonosimbolismo o iconismo fonosimbolico per lo più si rafforza il senso del messaggio, in quanto si attua una corrispondenza fra l’espressione (rappresentata da determinati fonemi) e il contenuto (ciò che si dice).

Per esempio, in un popolare testo poetico di Gabriele D’Annunzio, La pioggia nel pineto, il primo vocabolo, “taci”, è seguito immediatamente da “su” e poi, a brevissima distanza, da “soglie” e “bosco”, tutte allitteranti per il fonema /s/, che corrisponde al suono con cui si invita al silenzio.

Nella stessa opera la melodia dell’acqua, che cade sulle piante con un’intensità crescente (dalla pioggerellina, al diluvio e al rovescio temporalesco accompagnato da tuoni), è riprodotta per mezzo di altre parole, accomunate da allitterazioni: prima “taCI” (v. 1), “diCI” (v. 3), “gocCIole” (v. 6), poi “oDi” e “caDe” (v. 33), “verDura” (v. 35), “Dura” (v. 36), “seconDo” e “fronDe” (v. 38), “raDe” (v. 39), “risponDe” (v. 40) e infine “miRTO” (v. 47), “alTRO” e “ginepRO” (v. 48), “alTRO” e “sTROmenti” (v. 49).

Ecco come, invece, in una poesia di Giovanni Pascoli, X Agosto, si imita il pigolio via via più flebile dei rondinini, che perdono le loro forze a causa del digiuno (la rondine è stata uccisa proprio mentre stava portando loro il cibo): “[Il nido] PIgola sempre PIù PIano” (v. 12).

Nella canzone La quiete dopo la tempesta, di Giacomo Leopardi, con la frequente ripetizione, nello spazio di tre versi, del fonema /r/ (il più sonoro della nostra lingua) si riproduce il brusio provocato dal ritorno alle attività consuete dopo il temporale: “Ogni coR si RallegRa, in ogni lato / RisoRge il RomoRio / toRna il lavoRo usato” (vv. 8-10).

In pubblicità (come è noto, il suo linguaggio presenta affinità con quello poetico) un caso si individua in un annuncio per una marca di macchine per cucire, delle quali si simula il ticchettio: “BorletTI. PunTI perfetTI, punTI perfetTI, punTI perfetTI”.

Voce a cura del socio Giorgio Matza.