Disputatio (disputa)

Nelle università medioevali la discussione era metodo di studio. I testi venivano analizzati, interpretati e commentati (lectio). Il commento faceva emergere la discussione che si slegava dal testo e si orientava verso la ricerca della verità. Lo storico Jacques Le Goff scrive: “L’intellettuale universitario nasce nel momento in cui da passivo diventa attivo, quando comincia a mettere in discussione il testo, che è oramai solo un supporto quando si discute. Il maestro non è più un esegeta ma un pensatore” (“Gli intellettuali del medioevo”, Mondadori). Il testo è quindi un trampolino di lancio del ragionamento. È un punto di partenza, mai un punto di arrivo.

Dalla lettura dei testi nasceva la quaestio, la domanda, il campo d’indagine, dalla quale prendeva vita la discussione, la disputatio, con la partecipazione di maestri e studenti.

La disputa era quello che oggi definiremmo un evento. Le lezioni si fermavano e gli studenti e gli studiosi andavano ad assistere alla “giostra dei chierici”.

“Nessuna verità può essere veramente capita e predicata con ardore se prima non sia stata masticata dai denti della disputa” (Pietro Cantore, XII secolo).