Particolare forma linguistica risultante dal collegamento fra parole caratterizzate da una certa equivalenza di suono, in quanto presentano fonemi uguali. Si ricorre a essa per rendere i sintagmi o le frasi formalmente più efficaci (per esempio più facilmente memorizzabili, grazie ad una certa musicalità). Inoltre fra i termini che hanno un legame sul piano dell’espressione, si tende (consciamente o inconsciamente, cioè sotto il limite della coscienza, ossia subliminalmente) a stabilire un rapporto, ad attuare una transazione reciproca pure a livello di contenuto.
Si possono considerare figure foniche la rima, la paronomasia (nelle sue varie forme: anagramma, paragramma, metagramma), l’allitterazione, l’onomatopea, l’armonia imitativa.
Nel 1952, nella campagna per l’elezione del generale Dwight Eisenhower alla presidenza degli Stati Uniti d’America, fu coniato lo slogan “I like Ike” (“Mi piace Ike”: così era confidenzialmente chiamato). A proposito della rima ad eco /layk/ – /ayk/ e dell’allitterazione /ay/ – /ayk/, Roman Jakobson ha parlato, rispettivamente, di “immagine paronomastica d’un sentimento che inviluppa totalmente il suo oggetto” e di “immagine paronomastica del soggetto amante involto nell’oggetto amato” (Saggi di linguistica generale, Feltrinelli, 1966, p. 190). Definizione a cura di Giorgio Matza.