Consiste nell’esprimere brevemente, talvolta in forma di proverbio, un principio generale, magari derivante da un’esperienza particolare.
Questa figura retorica trova applicazione, per esempio, nella canzone libera “La quiete dopo la tempesta” di Giacomo Leopardi. Il tema fondamentale è quello dell’inesistenza della felicità umana, considerata dal poeta semplicemente come il risultato dell’interruzione momentanea della sofferenza. Tale motivo dominante è sviluppato pure attraverso una serie di frasi sentenziose:
“Piacer figlio d’affanno” (v.32)
“Uscir di pena / è diletto fra noi” (vv. 45-46)
“E di piacer, quel tanto / che per mostro e miracolo talvolta / nasce d’affanno, è gran guadagno” (vv. 48-50).
Un vero e proprio prontuario si trova nel romanzo “I Promessi Sposi”. Ecco qualche occorrenza:
“L’uomo che vuole offendere, o che teme, ogni momento, d’essere offeso, cerca naturalmente alleati e compagni” (cap. I)
“La ragione e il torto non si dividon mai con un taglio così netto, che ogni parte abbia soltanto dell’una o dell’altro” (cap. I)
“Mala cosa nascer povero” (Perpetua a Renzo nel cap. II)
“Tant’è vero che un uomo sopraffatto dal dolore non sa più quel che si dica” (cap. III)
“È uno de’ vantaggi di questo mondo, quello di poter odiare ed essere odiati, senza conoscersi” (cap. IV)
“Le tribolazioni aguzzano il cervello” (cap. VI)
“Le parole dell’iniquo che è forte, penetrano e sfuggono” (padre Cristoforo a Renzo nel cap. VII)
“Chi è in difetto è in sospetto” (cap. VIII).
“Ma che sa il cuore? Appena un poco di quello che è già accaduto” (cap. VIII)
“È una storia la compassione un poco come la paura: se uno la lascia prender possesso, non è più uomo” (il Nibbio all’Innominato nel cap. XXI)
“Dio perdona tante cose, per un’opera di misericordia!” (Lucia all’Innominato nel cap. XXI)
“Il coraggio, uno non se lo può dare” (don Abbondio al cardinale Federigo Borromeo)
È possibile ispirarsi alla gnome anche nella formulazione di slogan pubblicitari, come dimostrano i seguenti casi:
“Confort is not a crime” (Calzature Stonefly)
“Home is where I feel at home” (Arredamento Calligaris)
“Più la conosci, più ti innamori” (Catena di supermercati Esselunga)
“Una buona spesa può cambiare il mondo” (Catena di supermercati Coop)
“Il futuro è di chi ha un grande passato” (Alfa Romeo Giulietta)
“Pasta brings people together” (Barilla).
Quando un giudizio viene esposto alla fine del discorso, si parla di epifonema. In polemica con quanti minimizzano o addirittura negano il pericolo costituito dalla diffusione del SARS-CoV-2, il giornalista Luca Telese termina così un suo commento, pubblicato in un quotidiano: “Il Covid ha una grande alleata da cui bisogna distanziarsi come e più che dal virus. L’imbecillità” (L’Unione Sarda, 30 agosto 2020, p. 3).
Nello specifico, il pensiero è espresso in maniera ancor più efficace grazie alla costruzione rovesciata, che possiamo considerare una forma particolare di anastrofe (vedi). Si colloca, infatti, l’elemento centrale del messaggio (“l’imbecillità”) nella parte conclusiva del testo e non, come avviene solitamente, all’inizio.