Il premier incaricato Giuseppe Conte rimette l’incarico per la formazione del nuovo governo. Il discorso di commento del presidente della Repubblica Sergio Matterella inizia senza preamboli.
Mattarella è visibilmente seccato. Il tono è duro, il corpo è fermo, gli occhi sono severi. Il presidente della Repubblica ricostruisce quanto è successo nei giorni precedenti. La premessa è: “Nessuno può, dunque, sostenere che io abbia ostacolato la formazione del governo che viene definito del cambiamento”. Una presa di distanza: il governo “viene definito del cambiamento”. Questo significa che non lo è necessariamente.
A questa premessa segue un avvertimento: ”il Presidente della Repubblica svolge un ruolo di garanzia, che non ha mai subito, né può subire, imposizioni”.
Poi arriva al punto: Mattarella ha accettato tutti ministri proposti, tranne l’economista Paolo Savona, a causa delle sue posizioni scettiche nei confronti dell’Europa: “Ho chiesto, per quel ministero, l’indicazione di un autorevole esponente politico […] A fronte di questa mia sollecitazione, ho registrato – con rammarico – indisponibilità a ogni altra soluzione, e il Presidente del Consiglio incaricato ha rimesso il mandato.”
Infine il Presidente illustra le motivazioni della sua scelta: “È mio dovere, nello svolgere il compito di nomina dei ministri – che mi affida la Costituzione – essere attento alla tutela dei risparmi degli italiani.”
Infine drammatizza la sua posizione con un rafforzativo: “Non faccio le affermazioni di questa sera a cuor leggero.”
Un Mattarella diverso dal solito. Deciso, grave, visibilmente infastidito.
Testo: Discorso Sergio Mattarella formazione governo maggio 2018