Mattarella, Sergio, discorso sulla formazione del nuovo Governo, 27 maggio 2018

 

Il premier incaricato Giuseppe Conte rimette l’incarico per la formazione del nuovo governo. Il discorso di commento del presidente della Repubblica Sergio Matterella inizia senza preamboli.

Mattarella è visibilmente seccato. Il tono è duro, il corpo è fermo, gli occhi sono severi. Il presidente della Repubblica ricostruisce quanto è successo nei giorni precedenti. La premessa è: “Nessuno può, dunque, sostenere che io abbia ostacolato la formazione del governo che viene definito del cambiamento”. Una presa di distanza: il governo “viene definito del cambiamento”. Questo significa che non lo è necessariamente.

A questa premessa segue un avvertimento: ”il Presidente della Repubblica svolge un ruolo di garanzia, che non ha mai subito, né può subire, imposizioni”.

Poi arriva al punto: Mattarella ha accettato tutti ministri proposti, tranne l’economista Paolo Savona, a causa delle sue posizioni scettiche nei confronti dell’Europa: “Ho chiesto, per quel ministero, l’indicazione di un autorevole esponente politico […] A fronte di questa mia sollecitazione, ho registrato – con rammarico – indisponibilità a ogni altra soluzione, e il Presidente del Consiglio incaricato ha rimesso il mandato.”

Infine il Presidente illustra le motivazioni della sua scelta: “È mio dovere, nello svolgere il compito di nomina dei ministri – che mi affida la Costituzione – essere attento alla tutela dei risparmi degli italiani.”

Infine drammatizza la sua posizione con un rafforzativo: “Non faccio le affermazioni di questa sera a cuor leggero.”

Un Mattarella diverso dal solito. Deciso, grave, visibilmente infastidito.

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Testo: Discorso Sergio Mattarella formazione governo maggio 2018