“Poco tempo fa un aereo americano ha lanciato una bomba su Hiroshima e ha abbattuto la sua potenza sul nemico. Questa bomba ha una potenza superiore a quella di ventimila tonnellate di TNT. I giapponesi hanno cominciato la guerra dal cielo a Pearl Harbor. Ma hanno pagato duramente. E non si è ancora raggiunta la fine”.
L’America ha sganciato la bomba atomica su Hiroshima. Truman lo annuncia alla nazione, parlando al suo popolo e al mondo da una nave, mentre torna dalla conferenza di Potsdam. Nel video si vede una finestra a forma di oblò. L’incipit, l’inizio del discorso, ha lo stile di una comunicazione fredda e distaccata. Da quel giorno, il mondo non sarà più lo stesso e Truman inizia il suo discorso senza enfasi, senza passione, senza emozione. L’uomo che passerà alla storia come il presidente della bomba atomica sembra un signore ordinario, quasi un impiegato che legge da un foglio, seduto davanti una pila di carte e di fascicoli. Gli occhi sono spesso bassi, intenti nella lettura del discorso. Solo in alcuni punti li alza per guardare in faccia il mondo intero.
“Con questa bomba noi abbiamo ora aggiunto un nuovo e rivoluzionario avanzamento in termini di forza distruttrice, integrando così il crescente potere delle nostre forze armate”.
Ci sono parole muscolose. Parole che mostrano i muscoli. È quelle di Truman in questo discorso rientrano in questa categoria. È un messaggio al mondo: gli Stati Uniti sono intoccabili. Possono essere una forza distruttrice. È interessante notare che Truman pronuncia queste parole di morte senza staccare gli occhi dal foglio.
“Queste bombe sono attualmente in produzione nella loro presente forma. E forme ancora più potenti sono in fase di sviluppo. Si tratta di una bomba atomica. Si tratta dello sfruttamento del potere fondamentale dell’universo. La forza da cui il sole trae energia è stata lanciata contro coloro che hanno provocato la guerra in Estremo Oriente”.
Il potere dell’universo e l’energia del sole vengono scagliati contro coloro che hanno osato sfidare gli Stati Uniti. Queste parole di grandissima enfasi vengono pronunciate con un tono pacato. Con gli occhi sul foglio. Ancora una volta Truman rifugge dallo sguardo dell’umanità.
“Abbiamo speso più di due miliardi di dollari sulla più grande scommessa scientifica della storia. E abbiamo vinto. Ma la più grande meraviglia non è la dimensione dell’impresa, né la sua segretezza, né il suo costo, ma che grandi menti della scienza siano riuscite a raggiungere un tale obiettivo”.
Truman presenta la bomba atomica, che ha ucciso molte migliaia di persone, come una scommessa vinta, una meraviglia, un prodigio della scienza e della tecnica.