Cito Greimas e Courtés: “il creder-vero dell’enunciante non basta, temiamo, alla trasmissione della verità: l’enunciante ha un bel dire, a proposito dell’oggetto di sapere che comunica, che egli ‘sa’ che è ‘certo’, che è “evidente”; non è comunque sicuro di essere creduto dall’enunciatario: un creder-vero deve essere installato alle due estremità del canale della comunicazione, ed è questo equilibrio, più o meno stabile, questa tacita intesa di due complici più o meno coscienti che noi chiamiamo contratto di veridizione.” (Greimas e Courtés, Semiotica. Dizionario ragionato della teoria del linguaggio, Mondadori, Milano varie edizioni, orig. 1979).

Veridizione, contratto di veridizione
CATEGORIE
#GuerradiParole Accademia della Crusca Alcide De Gasperi Anafora Andrea Granelli associazione per la retorica Barack Obama Bettino Craxi Bill Clinton Carcere chiasmo comunicazione comunicazione politica dibattito discorsi discorso Donald Trump Elezioni Usa fallacie figura retorica Flavia Trupia ghostwriter Guerra di parole hillary clinton Isis M5S Martin Luther King Matteo Renzi Metafora Michelle Obama migranti movimento 5 stelle Obama omelia papa Francesco parodia politica populismo public speaking Regina Coeli retorica Roma Silvio Berlusconi Tor Vergata Virginia Raggi